TENTATO OMICIDIO
Faida fra trapper, obbligo di firma per Shiva
Concordato in appello a Milano per il legnanese

Concordato in appello per il trapper di origini legnanesi Andrea Arrigoni, in arte Shiva. Oggi, martedì 18 marzo, i giudici della terza Corte d’Appello di Milano hanno accolto l’accordo sulla pena a quattro anni e sette mesi in precedenza sottoscritto dalla difesa dell’imputato e la Procura Generale. In primo grado, Shiva era stato condannato a sei anni sei mesi e 20 giorni. Le accuse a suo carico? Doppio tentato omicidio, detenzione e porto abusivo d’arma e ricettazione per i fatti della sera dell'11 luglio 2023, quando Arrigoni esplode 4 colpi di pistola nei confronti di due fighter di MMA, che gli avevano teso un agguato nell'ambito della «faida fra trapper» nel cortile dell'etichetta discografica “Milano Ovest” a Settimo Milanese. Modificata anche la misura cautelare: non più arresti domiciliari, ma obbligo di presentazione alla Pg due volte la settimana. Poi, una volta divenuta irrevocabile la sentenza, sarà libero dopo oltre un anno e mezzo di custodia cautelare. Il residuo pena lo sconterà attraverso l’affidamento in prova. «Potró finalmente uscire con mio figlio fuori casa», ha detto Shiva al suo nuovo difensore, l’avvocato Paolo Mussi. Il trapper dovrebbe tornare a suonare dal vivo già a giugno.
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