FAUNA À LA CARTE
Gli insoliti utilizzi degli animali che spesso ignoriamo
Una pratica millenaria che tutt’oggi continua a presentarsi. Col veleno di alcuni serpenti si sono creati dei farmaci anticoagulanti
Gli animali sono una componente, al pari di tutti gli altri organismi viventi, della biodiversità, una risorsa inestimabile per l’umanità, dalla quale deriva una vasta gamma di benefici che vanno dalla nutrizione alla medicina, sino ad interessare la cultura e l’economia. Sebbene spesso non si rifletta sufficientemente su questi temi e, di fatto, non si riconoscano questi valori, legati al concetto di biodiversità come bene comune e risorsa per la collettività. Tra le risorse merita una menzione l’utilizzo diretto degli animali selvatici (ancor prima dei domestici...), di fatto una pratica millenaria, che ha influenzato profondamente la nostra storia di Homo sapiens e che continua a presentarsi, ancor oggi, nella nostra quotidianità.
Chiaramente uno degli utilizzi degli animali più canonici ed evidenti (e sicuramente il più antico...) è nell’alimentazione. Pesce, carne, uova e miele sono solo alcuni degli alimenti che deriviamo direttamente dagli animali. Ma non trascuriamo che, anche in ambito medico, la biodiversità animale ha avuto un impatto rivoluzionario. Molti farmaci derivano infatti da composti scoperti nel mondo animale. Ad esempio, il veleno estratto dai serpenti (specie della famiglia degli Elapidi e dei Viperidi) ha portato allo sviluppo di farmaci anticoagulanti. Oppure l’irudina, una sostanza anticoagulante estratta dalle sanguisughe, che ha alle spalle una storia affascinante che risale al XIX secolo. Le sanguisughe a quel tempo erano infatti ampiamente utilizzate nella medicina tradizionale per il salasso. Si credeva (ovviamente sbagliando...) che rimuovessero il “sangue cattivo” e potessero avere benefici nel trattamento una varietà di malattie. I medici di allora notarono però che il sangue continuava a fluire per un po’ di tempo dalle ferite lasciate dalle sanguisughe, suggerendo la presenza di una sostanza anticoagulante, anche se solamente nel 1904, il farmacologo tedesco Fritz Markwardt riuscì a isolare questa particolare sostanza che chiamò ispirandosi al nome della sanguisuga utilizzata per i sallassi, ovvero Hirudo medicinalis. Ora, con il progresso delle biotecnologie, l’irudina è prodotta sinteticamente e utilizzata per prevenire la coagulazione del sangue in diverse situazioni cliniche, come la trombosi e durante alcuni interventi chirurgici.
La scoperta dell’irudina è un ottimo esempio di come l’osservazione empirica nella medicina tradizionale abbia favorito intuizioni importanti e conseguenti applicazioni mediche moderne. La colla di pesce, che deriva dalla vescica natatoria degli osteitti (i pesci ossei), ha un ruolo forse non così noto. Il ruolo “naturale” di queste vesciche natatorie è quello di garantire la galleggiabilità, ma uno degli usi indiretti più noti di queste strutture anatomiche è proprio la produzione di colla di pesce. Questo prodotto è ampiamente utilizzato nella chiarificazione di birra e vino. Durante il processo di chiarificazione, la colla di pesce aiuta infatti a rimuovere le particelle in sospensione, rendendo le bevande più limpide e migliorandone la qualità visiva e gustativa. Anche l’industria tessile, sin dai tempi più antichi, si è avvalsa di prodotti di origine animale. Dalla cocciniglia (un insetto dell’ordine degli Emitteri) si estrae l’acido carminico, noto come carminio o E120, un pigmento rosso vivo ampiamente utilizzato anche nell’industria alimentare per colorare bevande, dolci, yogurt e cosmetici come rossetti e blush. La porpora è un colorante antico ottenuto da vari molluschi marini (Murex brandaris e Murex trunculu). Questo colorante produce una tinta viola intensa e fu particolarmente prezioso nell’antichità, utilizzato principalmente per tingere tessuti destinati alla nobiltà e alle famiglie reali. Anche la lacca indiana o gommalacca è una sostanza secreta da insetti (Kerria lacca) utilizzata, una volta raccolta e raffinata, come colorante alimentare (E904) e anche come rivestimento protettivo per frutta e dolciumi. Infine, la fauna gioca un ruolo cruciale nel turismo e nelle attività ricreative. Safari (che in lingua swahili significa “viaggio”), birdwatching, whalewatching, immersioni e visite ai parchi naturali attraggono milioni di turisti ogni anno, generando entrate economiche significative e promuovendo così anche la conservazione degli habitat naturali. Queste attività non solo offrono esperienze uniche ed educative, ma incentivano anche la protezione delle specie e degli ecosistemi. A volte la contemplazione, unita all’utilizzo consapevole e sostenibile, incrementa l’affinità alle buone pratiche.
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