RICORDI E APPLAUSI
Il medico dei monti va in pensione, festa per il dottor Ferretti
Ad Agra l’abbraccio di tutta la Valdumentina per il dottore che ha seguito per anni gli ambulatori del territorio

Definire medico di montagna il dottor Giuseppe Ferretti è forse riduttivo ma certamente ieri – domenica 2 marzo –, proprio gli abitanti della Valdumentina tutta, gli hanno tributato il giusto riconoscimento ora che è andato in pensione dopo una vita spesa negli ambulatori – ben cinque – di quelle valli.
I RICORDI DELLA VALLE
Il ritrovo è stato ad Agra, paese di cui è originario lo stesso medico condotto, all’interno dell’area feste dove è stato organizzato da un numero importante di volontari un pranzo cui ha partecipato una parte della popolazione di Agra, Curiglia con Monteviasco e Dumenza, i paesi che lo hanno visto impegnato in questi ultimi 28 anni di servizio. Proprio il sindaco di Dumenza, Corrado Nazario Moro, ha ricordato l’impegno del medico – che ha terminato il lavoro lo scorso 31 dicembre – durante il Covid, «quando il dottor Ferretti è sempre stato presente nel suo ambulatorio». Scroscianti applausi. Dello stesso tenore le parole del sindaco di Agra, Luca Baglioni, che ha ricordato come ci sia sempre stato nel momento del bisogno della comunità, vivendo questo impegno quasi come una missione. Fabrizio Cassina, vicesindaco di Curiglia con Monteviasco, ha rammentato con un filo di commozione come per lui e la sua gente sia stato un riferimento, lui che lo ha visto fare visite da quando era ragazzino. Ed ora è accanto a lui come amministratore comunale a congedarlo dal suo lavoro.
«SPERO DI AVER LASCIATO UN BUON RICORDO»
L’emozionato medico ha preso la parola raccontando il valore di questa professione, l’impegno preso con il giuramento d’Ippocrate e – curiosamente – anche le origini agresi legate al bisnonno che da frontaliere ha operato poi nel settore alberghiero di livello internazionale. «Ringrazio i signori sindaci per il sostegno sempre ricevuto – ha riferito ad un pubblico attento Ferretti – e nel contempo esprimo gratitudine a tutti voi per la fiducia dimostrata nella speranza di aver lasciato un buon ricordo per il mio operato». Applausi. Fare il medico a queste latitudini non è cosa da poco: gli ambulatori sono sparsi nei paesi montani che anni fa non avevano una viabilità ottimale come quella di oggi. Anche il meteo non è lo stesso, senza inverni lunghi e abbondanti nevicate. Gli applausi, la commozione, le strette di mano hanno mostrato che l’impegno del dottore, in ogni stagione, è stato apprezzato.
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