ELEZIONI
Il voto s’avvicina: ecco a chi tocca
Primo turno nei Comuni il 24 e 25 maggio. In provincia solo Saronno, Castellanza e Arcisate. Referendum per tutti l’8 e 9 giugno
Il 24 e 25 maggio tre Comuni della provincia di Varese andranno a votare. Si tratta di Arcisate, Castellanza e Saronno. A Saronno ci sarà una coda. Essendo una cittadina con più di 15mila abitanti, dopo il primo turno delle elezioni comunali potrebbe esserci bisogno di un ballottaggio, che si svolgerà l'8 e il 9 giugno. Negli stessi giorni sono proposti a tutti gli italiani cinque referendum: uno sulla cittadinanza e quattro sul lavoro. Le modalità di svolgimento sono state confermate nei giorni scorsi con l’entrata in vigore del provvedimento in Gazzetta Ufficiale, anche se erano già state specificate il 13 marzo in un decreto legge del consiglio dei ministri.
NEL VARESOTTO
Saronno e Arcisate vanno al voto dopo la caduta dei rispettivi consigli comunali. La prima mozione di sfiducia saronnese all’ex sindaco Augusto Airoldi era stata bocciata tra ottobre e novembre scorsi, ma a febbraio la giunta è ricascata in un terremoto: la maggioranza dei consiglieri si è dimessa, su appello dello stesso primo cittadino. Ora la gestione è temporaneamente assegnata al commissario prefettizio Antonella Scolamiero. Non molto distanti le vicende che a gennaio hanno colpito l’amministrazione arcisatese di Gianluca Cavalluzzi, caduta sotto i colpi di «insanabili distanze etiche e politiche». Subentrato anche qui un commissario, Salvatore Ciarcià. Ben diversa, invece, la motivazione delle votazioni anticipate a Castellanza: dopo la tragica scomparsa del sindaco Mirella Cerini, avvenuta al termine della celebrazione per il 25 aprile dell’anno scorso, il suo incarico è stato affidato alla reggenza di Cristina Borroni.
COME SI ELEGGE IL SINDACO
Con i suoi quasi 39mila residenti, Saronno è l’unico Comune del Varesotto che potrebbe finire al ballottaggio: a stabilirlo è la legge elettorale. Nelle cittadine con più di 15mila abitanti, infatti, chi ottiene la maggioranza assoluta (50%+1) al primo turno, si aggiudica anche la carica. Altrimenti, i due candidati più votati si devono sfidare nello “spareggio”. Per i paesi con un numero di abitanti inferiore ai 15mila, come Arcisate e Castellanza, il sistema è diverso: il primo prende tutto subito.
NEI DINTORNI
Ai confini con il Varesotto saltano all’occhio altri tre Comuni che rinnoveranno la propria giunta a maggio. Nel Novarese, Orta San Giulio è chiamata al voto a seguito del commissariamento che a fine 2024 ha sostituito l’amministrazione di Elisabetta Tromellini, caduta per dimissioni di massa. Stessa sorte per il Comune milanese di Robecchetto con Induno, dopo la sfiducia all’ex sindaco Giorgio Braga. Consultazioni anticipate anche sul fronte comasco: a Binago l’unico candidato sindaco lo scorso giugno non era stato eletto per mancato raggiungimento del quorum. Da allora il paese è commissariato.
NEL RESTO D’ITALIA
Oltre 450 i centri italiani che andranno a elezioni amministrative nel 2025. Il decreto legge ha stabilito per tutti la votazione in due giorni: domenica, dalle 7 alle 23, e lunedì, dalle 7 alle 15. Saranno 124 i Comuni ad aprire la cabina elettorale domenica 24 e lunedì 25 maggio, ovvero quelli con consultazioni anticipate (ad esempio a causa della caduta della giunta) di alcune regioni a statuto ordinario, come la Lombardia. In queste stesse date si terranno anche le votazioni regolari nei Comuni delle isole. Primo turno il 24 e 25 maggio in Sicilia, mentre la Sardegna, con il capoluogo di provincia Nuoro, ha scelto l’8 e il 9 giugno, per ottimizzare l’affluenza tra comunali e referendum. Presenti anche i capoluoghi provinciali di Ravenna e Taranto, e i regionali Genova e Matera. Gli oltre 300 Comuni mancanti appartengono a regioni a statuto speciale. Quando voteranno? Il 13 e 14 aprile quelli del Friuli Venezia Giulia, con Pordenone, il 4 e 5 maggio quelli del Trentino Alto Adige, con i due capoluoghi di provincia autonoma Trento e Bolzano. Per i ballottaggi urne aperte due settimane dopo la data del primo turno. In autunno, infine, sarà la volta di Aosta e provincia. Slitteranno alla primavera 2026 le consultazioni dei Comuni che nel 2020 hanno posticipato il rinnovo della giunta a settembre, a causa della pandemia.
I REFERENDUM
L’8 e il 9 giugno alle schede del ballottaggio verranno unite quelle referendarie, con cinque domande abrogative. I quattro referendum sul tema del lavoro sono stati promossi dal sindacato Cgil. Licenziamenti illegittimi, lavoratori delle piccole e medie imprese, precariato e sicurezza sul lavoro i temi protagonisti. Il quinto quesito, proposto da +Europa, vuole dimezzare gli anni di residenza legale richiesti per ottenere la cittadinanza italiana, portandoli da 10 a 5. I giorni proposti dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi hanno suscitato non poche critiche: i promotori dei referendum avrebbero preferito le date di maggio, per approfittare dell’affluenza che è quasi sempre più alta al primo turno. Per far combaciare le votazioni la Sardegna ha posticipato le comunali a giugno. La decisione del ministro sarebbe, però, motivata dalla necessità di non interrompere la didattica nelle scuole sedi di seggio. Solo a giugno si potrà valutare se l’affluenza sarà dipesa dai quesiti o dal giorno.
VOTO AI FUORISEDE
Novità importante per i fuorisede: chi studia, lavora o si deve sottoporre a cure mediche lontano dalla residenza, per almeno tre mesi, potrà votare sulle schede referendarie. Questa misura, introdotta dal decreto probabilmente per diminuire l’astensionismo, non vale per le elezioni comunali. In Gazzetta Ufficiale sono state stabilite le modalità per partecipare ai referendum da fuorisede: almeno 35 giorni prima dell’8 giugno bisogna presentare una domanda con l'indirizzo del domicilio temporaneo e quello di posta elettronica. Entro il quinto giorno prima delle consultazioni il Comune “ospitante” rilascia all'elettore numero e indirizzo della sezione in cui deve votare.
COME SI PROSEGUE
I prossimi passi sono la presentazione delle liste con i candidati - verso fine aprile - l’affissione di manifesti e l’inizio della campagna elettorale. Non sono state ancora comunicate le date esatte, ma indicazioni più chiare potrebbero arrivare verso i primi di aprile. Intanto, il decreto contiene già una novità organizzativa: la firma elettronica per permettere di sottoscrivere le liste dei candidati anche a chi non può farlo manualmente.
LO SCENARIO
Nel frattempo, i Comuni del Varesotto si stanno già attivando per trovare i candidati più adatti. Queste elezioni saranno terreno di prova per valutare la tenuta delle formazioni politiche locali, ma non solo: potranno essere cartina di tornasole del consenso al governo Meloni in un momento molto delicato per le sorti del nostro Paese.
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