IL LUTTO
L’addio dell’Insubria al professor Rossetti
Forte dolore nella comunità accademica varesina. Il professore di Biologia applicata si era occupato di cianobatteri e lipopolisaccaridi.
Forte il cordoglio a Varese per la prematura scomparsa del professor Carlo Rossetti, avvenuta qualche giorno fa. Era stato uno dei protagonisti della nascita dell’Università dell’Insubria, dove era stato professore associato di Biologia applicata; era ormai in pensione da qualche anno. Rossetti era diventato ricercatore di Fisiologia a metà degli anni ottanta, all’Università degli studi di Milano.
Gran parte delle sue attività di ricerca si sono svolte nell’Ateneo varesino: è stato tra i primi a studiare i cianobatteri, partendo dalle problematiche del lago di Varese e dalla collaborazione con il professor Davide Calamari, da cui è nato l’interesse per i lipopolisaccaridi.
IL RICORDO
La comunità insubrica ha espresso il suo cordoglio in una nota dove ricorda la grande indipendenza delle ricerche del professore, che gli hanno permesso di intraprendere strade innovative e interdisciplinari, pubblicando articoli sulle principali riviste scientifiche internazionali e sviluppando numerose collaborazioni.
«Carlo Rossetti è stato un pioniere - si legge nel comunicato dell’Ateneo - sia a livello di ricerca (si è occupato tra i primissimi in Italia di biosensori), sia nella visione del ruolo dell’accademia nella società, essendosi occupato di trasferimento delle conoscenze sostenendo fortemente la costituzione di spin-off universitari. È stato un docente innovativo che ha usato approcci didattici non tradizionali, e per questo molti studenti lo hanno fortemente apprezzato».
Con voce unanime, molti dei docenti dell’area biologica e biotecnologica lo ricordano come «un collega interessato e anche complicato, schietto ma anche fragile nel suo modo di interloquire con la realtà accademica. Carlo è mancato troppo presto, sicuramente avrebbe avuto molto ancora da insegnarci, a livello scientifico e umano».
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