STORIA E ARTE
Palazzo Verbania, il gioiello sul lago

Per chi arriva da sud, Luino si raggiunge passando dalla foce del Tresa. Poche curve e il tappeto argenteo del lago entra subito nel cuore, proprio in quel punto in cui, per Vittorio Sereni, «non il presentimento, ma la presenza fisica di Luino comincia a rivelarsi nella sua identità concreta».
Costeggiando la sponda arcuata, leggera e vaporosa (per rubare le parole a un altro scrittore luinese, Piero Chiara), appare davanti l’elegante sagoma di Palazzo Verbania, il caffè ristorante Kursaal costruito nel 1905, in piena Belle Époque, quando Luino accoglieva turisti italiani e stranieri in visita al lago e alle isole Borromee.
È una sorpresa ritrovare lo storico edificio, progettato dall’architetto Giuseppe Petrolo in forme floreali d’ispirazione viennese, pronto per riaccogliere cittadini e visitatori con i suoi spazi rinnovati dopo più di due anni di lavori di ripristino e restauro, voluti da città di Luino (in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Cariplo e grazie ad Agenzia del Demanio e Mibac) e diretti da Patrizia Buzzi, cui si affianca il progetto di allestimento del percorso ideato da Chiara Gatti e Federico Crimi.
Una meta imperdibile non solo per gli amanti del Liberty, ma anche della letteratura di Piero Chiara e Vittorio Sereni, nati entrambi a Luino nel 1913, a pochi isolati di distanza, ora idealmente vicini con i due archivi riuniti proprio in quelle sale che a lungo ne ispirarono prosa e poesia.
Sul soffitto centrale, nascosti da strati di intonaco dei restauri degli anni Settanta, sono riemerse le decorazioni originali, corone di fiori di camelia su esili steli e intrecci vegetali tra i cui rami sono appese ghirlande di lanterne, che simulano l’allestimento di una festa durante una serata estiva, sulla stupenda terrazza sospesa «sul gran vuoto abbagliante del lago». Vi si accede dal caffè letterario, dove un tempo si trovavano le camere con le pareti dipinte di rosso acceso (in cui Chiara ambienta una bisca clandestina, tra storie surreali di tenutarie di bordello, ladri e camicie nere).
A fianco è stato ricavato uno spazio per le mostre temporanee.
Nel centro documentale al secondo piano sono confluiti gli archivi di Chiara e Sereni: lettere, dattiloscritti, libri, cataloghi, dipinti, fotografie, custoditi in teche e all’interno di speciali cassettiere. Suggestivo lo spazio riservato alla ricostruzione dello studio e della biblioteca di Sereni, con la macchina da scrivere, i libri e gli oggetti a lui cari.
All’ultimo piano due video-installazioni prodotte ad hoc da Storyville: «Ti sento Giuditta» di Piero Chiara animato dalle illustrazioni di Angelo Monne e il reading di Alberto Onofrietti di tre poesie di Sereni.
Per informazioni sulle mostre, allestimenti a rotazione, visite guidate e proiezioni, è possibile chiamare il Comune allo 0332.543511 oppure online su comune.luino.va.it, e lo Iat allo 0332.530019.
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