WEEKEND DI MUSICA
Mdi ensemble porta “Different Things” a Varese
Questa sera al Salone Estense. Lo spettacolo sfrutta i violini per ripercorrere gli orrori dell’Olocausto e un messaggio di speranza
Stanno diventando una consuetudine a Varese i weekend di musica del Festival “Echi Urbani”, promosso dalla violinista veneta di nascita e varesina di adozione Corinna Canzian, ma è una consuetudine piacevole, perché i programmi spaziano a 360 gradi e spesso si rivelano molto avventurosi. È il caso del concerto previsto alle 20.30 di oggi, sabato 16 novembre, al Salone Estense con il quartetto d’archi della stessa Canzian, il mdi ensemble, specializzato nel repertorio novecentesco e contemporaneo e protagonista anche della masterclass che è iniziata giovedì e si concluderà domenica.
LO SPETTACOLO
In programma, infatti, c’è il quartetto Different Trains composto nel 1989 dal newyorchese Steve Reich, oggi ottantottenne, nel quale gli stilemi tipici del “Minimalismo” americano - ripetizioni ossessive di semplici schemi ritmici e melodici, armonie ridotte all’osso, sospensione del senso del tempo e in questo caso anche l’uso di materiali preregistrati - sono funzionali a un messaggio politico, la rievocazione degli orrori dell’Olocausto. L’idea di Steve Reich è di costruire con Different Trains un racconto in musica semi-autobiografico dell’Olocausto, intrecciando sul nastro preregistrato i suoi ricordi di bambino ebreo degli anni ’40 del Novecento con quelli dei bambini sopravvissuti in un percorso articolato in tre movimenti nel quale le figure ritmiche degli archi riproducono il rumore cupo e sinistro dei treni; è un percorso che dopo aver attraversato momenti molto cupi termina con un messaggio di speranza, dato dal progressivo schiarirsi del tessuto musicale.
Different Trains è pagina sconvolgente, molto intellettuale nei suoi presupposti estetici ed etici, ma anche con una forte impronta materica nel suo provocare quasi fisicamente l’ascoltatore, una pagina che richiede un pubblico disponibile alle avventure musicali e soprattutto degli interpreti capaci di orientarsi in un linguaggio lontano da quello della tradizione europea classico-romantica. Sicuramente lo sono i violinisti Corinna Canzian ed Elia Leon Mariani, il violista Paolo Fumagalli e il violoncellista Giorgio Casati, i quali proprio per la loro attività come mdi ensemble hanno ricevuto un riconoscimento al premio della Critica Musicale Italiana “Franco Abbiati” nel 2001.
Biglietti disponibili sul sito di OOOH.Events.
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