L’ITINERARIO
Nella pancia fredda del Rodano
Lungo il sentiero didattico naturale di Gletsch si racconta la storia. Sul treno a vapore Furka-Bergstrecke tra gole selvagge e ripidi pendii

È ancora maestoso nonostante si sia ritirato in maniera impressionante a causa del cambiamento climatico. Il ghiacciaio del Rodano, situato nel Canton Vallese presso il passo della Furka, è il flusso di ghiaccio meglio studiato e più facilmente raggiungibile della Svizzera. Il periodo migliore per visitarlo prosegue fino a ottobre partendo, per esempio, da Gletsch dove, 200 anni fa, il ghiacciaio arrivava ancora fin davanti al Grand Hotel Glacier du Rhône e gli ospiti soggiornavano con “vista ghiacciaio”. Oggi il “serpentone bianco” si è ritirato di molto e gli esperti di ghiacciai stimano che scomparirà entro la fine di questo secolo, ma la storia di quando era in salute si può scoprire lungo il sentiero didattico naturale di Gletsch: il percorso parte dall’hotel Glacier du Rhône e, in una mezz’oretta, attraversa la zona antistante al ghiacciaio. Attraverso sei tappe si possono ottenere informazioni sulla varietà dell’area glaciale: morene di ere differenti, piante pioniere, la dinamica di un ghiacciaio, animali tipici, prati umidi e torbiere. Sempre dalla strada del Passo della Furka, presso l’Hotel Belvedere, si può visitare anche la grotta di ghiaccio: una passerella di legno condurrà per circa mezz’ora all’interno del ghiacciaio, dove le tonalità di blu delle formazioni di ghiaccio permetteranno di scoprire la pancia del gigante freddo. Poiché il ghiacciaio è sempre in movimento, dal 1879 la grotta di ghiaccio deve essere riscavata ogni anno. Non solo: a inizio stagione la caverna è lunga più di 100 metri, ma nel corso dell’estate si perdono più di 30 metri per la fusione del ghiaccio stesso. Un consiglio per la visita? Nonostante il riscaldamento delle Alpi, dove non è raro indossare la maglietta fino all’autunno, in questo caso è meglio sempre indossare abiti caldi, oltre a scarpe robuste. L’area intorno al ghiacciaio del Rodano, è perfetta per l’escursionismo, come nel caso dell’itinerario circolare Passo della Furka-Tällistock, fattibile almeno fino a quando la neve non ricoprirà di nuovo tutto, dando appuntamento al trekking per la prossima estate.
Visto che ci si trova in Svizzera, poteva mancare un trenino? No. Anche quassù, a oltre 2.000 metri, gli svizzeri, maestri dei binari, hanno portato una ferrovia. Si sta parlando della tratta a vapore Furka-Bergstrecke (dfb.ch), che gestisce il collegamento ferroviario su un percorso di quasi 18 chilometri tra Realp, nel Canton Uri e Oberwald nel Canton Vallese, quest’anno attivo fino al 28 settembre. La linea attraversa una parte largamente incontaminata delle Alpi svizzere, si snoda attraverso gole selvagge e lungo ripidi pendii di montagna, impiegando 2 ore e 10 minuti di viaggio. Sulla linea a scartamento metrico a cremagliera, gli addetti al treno a vapore sono appassionati volontari molto calati nella parte, con tanto di baffoni a manubrio e divise d’epoca. Locomotive e vagoni sono tutti originali e provengono da diverse parti del mondo, con sedili in legno o stoffa restaurati. La fase di preparazione è uno spettacolo, con il vapore che sbuffa e il fischio che annuncia la partenza: se si è nell’ultima carrozza, guardando verso sinistra è possibile assistere alla partenza grazie a una leggera curva. Inizialmente la vista migliore è proprio sul lato sinistro, ma poi passa a destra e, quindi, non c’è un lato preferenziale. Lungo il percorso si effettua una prima fermata per rifornirsi di acqua, mentre una pausa più lunga avviene poco prima della galleria della Furka. Quindi si imbocca un tunnel lungo quasi 2 chilometri, dove i finestrini devono rimanere assolutamente chiusi o le scintille e il fumo invaderanno la carrozza, che sbuca nei pressi del Belvedere dove, rimanendo sul treno, ci si ferma ancora per ammirare il ghiacciaio del Rodano che fa la sua comparsa, per poi cominciare la discesa. Per il ritorno a Realp si può riprendere il treno a vapore, oppure scendere a Oberwald e salire sul treno regionale o sul bus (autopostale) fino a Realp.
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