BELGRADO
Nuove proteste in Serbia, bloccati i cantieri per Expo 2027
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(ANSA) - BELGRADO, 27 FEB - Anche oggi in Serbia si
registrano manifestazioni di protesta contro il governo da parte
degli studenti, ai quali in numerosi casi si associano altre
categorie di lavoratori - agricoltori, avvocati, insegnanti,
operatori culturali. Cortei e blocchi stradali sono segnalati a
Belgrado, Novi Sad, Nis, Novi Pazar, Cacak, Kragujevac. Sono
tanti i gruppi di studenti che percorrono a piedi tratti
stradali per raggiungere i loro colleghi di altre città e
associarsi alle proteste. Alla mobilitazione degli studenti si
associano anche formazioni dell'opposizione, che oggi hanno
inscenato una protesta bloccando i lavori ai cantieri in corso
alle porte di Belgrado per l'Expo 2027, la rassegna
specializzata che si terrà fra due anni nella capitale serba.
Gli organizzatori hanno ribadito la richiesta di un governo
transitorio, ritenuta l'unica via d'uscita dall'attuale crisi
del Paese. Cosa questa tuttavia esclusa a più riprese dalla
dirigenza.
Le proteste - dirette in primo luogo contro la dilagante
corruzione, la scarsa democrazia e il controllo delle autorità
sui media - vanno avanti nonostante governo e presidente
sostengano di aver accolto e esaudito tutte le richieste
avanzate dal movimento studentesco in agitazione.
A fine gennaio si è dimesso il premier Milos Vucevic, ma non
è bastato. Segno questo, per gli osservatori, che la protesta
punta più in alto avendo nel mirino il presidente Aleksandar
Vucic. Il premier dimissionario Milos Vucevic e la presidente
del parlamento Ana Brnabic hanno duramente condannato il blocco
ai cantieri dell'Expo, affermando che si tratta di iniziative
inaccettabili dirette a danneggiare l'economia e ostacolare lo
sviluppo della Serbia. (ANSA).
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