ROMA
Ogni anno 330 morti per annegamento in Italia, il 12% è under 18

(ANSA) - ROMA, 20 GIU - Ogni anno in Italia muoiono circa 330
persone per annegamento, e di queste il 12% ha meno di 18 anni.
Si tratta di circa 40 decessi di bambini o adolescenti, con i
maschi che rappresentano un cospicuo 81% di tutte le mortalità
per annegamento in età pediatrica. Più di metà degli annegamenti
nelle piscine, il 53%, in particolare, riguarda gli under 12. Lo
sottolinea il secondo rapporto dell'' 'Osservatorio per lo
sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli
annegamenti e incidenti in acque di balneazione' appena
pubblicato nell'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità
(Iss).
Nella quasi totalità dei casi, il bambino - che non sa
nuotare - annega perché sfuggito all'attenzione dei genitori,
cade in acqua o finisce, giocando, nell'acqua fonda. "L'acqua,
anche quando è una pozza d'acqua o 'uno stagno', esercita
un'attrazione fatale su qualsiasi bambino - spiega Vincenzo
Ferrara, che ha curato il rapporto -. Nelle piscinette
gonfiabili il rischio che un bambino piccolo, che ha da poco
cominciato a camminare, si rovesci dentro è molto elevato.
Dobbiamo ricordare qui che un bambino caduto in acqua,
scomparirà dalla vista entro 20 secondi". Tra i principali
consigli per prevenire gli annegamenti: immergersi
preferibilmente in acque sorvegliate; evitare di immergersi in
caso di mare mosso o con correnti di ritorno; seguire le
indicazioni dei sorveglianti; educare i bambini all'acquaticità
fin da piccoli; evitare di tuffarsi in acqua repentinamente dopo
aver mangiato o un'esposizione prolungata al sole; tuffarsi
dalle scogliere solo in acque di profondità adeguata. I consigli
sono contenuti in un video realizzato in collaborazione con 9
regioni (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte,
Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e Sicilia) in cui il
pesciolino Salvo spiega ai genitori cosa fare per prevenire gli
incidenti. Il video sarà diffuso sui canali social dell'Istituto
e delle Regioni aderenti, ed è a disposizione di chiunque voglia
diffonderlo ulteriormente. "Instaurare un corretto rapporto con
l'acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con
alcune attenzioni si possono ridurre i rischi che
inevitabilmente sono connessi a questo elemento" afferma Andrea
Piccioli, Direttore Generale dell'Istituto Superiore di Sanità.
(ANSA).
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