PALLAVOLO
Olimpiadi: Caterina, prenditi l’oro
Bosetti nella finale dei sogni: alle 13 sfida con gli Usa. L’albizzatese e le azzurre vanno alla ricerca dell'unico titolo che manca alla pallavolo italiana
È sempre stata una predestinata con le Olimpiadi nel destino sin da quando, appena diciottenne a Londra 2012 affrontava con incoscienza e mano nella mano con la sorella Lucia, i primi Giochi Olimpici della carriera. Da allora è passata un’altra Olimpiade (Tokyo 2021) e, soprattutto, è diventata una leader. Qualcuno la definisce «la comandante» per spiegare come il suo piglio si faccia sentire nel gruppo, ma Caterina, forte del bagher che papà Peppino e mamma Franca le hanno cesellato nel palestrone di Orago insieme alla varietà di colpi in attacco e ala lettura in seconda linea, è soprattutto la garanzia tecnica della nazionale di Velasco. In questa Olimpiade è andata in difficoltà solo nella prima partita con la Dominicana, e poi è stata un crescendo di rendimento fino alla semifinale con la Turchia nella quale è stata dominante al di là dei numeri, per quella che è stata la continuità e la presenza in campo. Oggi, domenica 11 agosto, contro gli Usa dovrà essere solida e mettere a disposizione della squadra la sua forza tecnica e mentale per andarsi a prendere quell’oro che sarebbe tante cose. Il coronamento della sua carriera nella quale ancora non ha vinto qualcosa di veramente importante, un grande regalo per i suoi genitori, e il riconoscimento finale per quella scuola pallavolistica varesina che ha dato tantissimo all’azzurro.
Perché non va dimenticato che oltre a Caterina altre due titolari della formazione che oggi sfida gli Usa, sono state formate a Orago: Miriam Sylla e Anna Danesi le giovanili le hanno fatte tra la provincia di Varese e Villa Cortese. Caterina e compagne stanno regalando soddisfazioni ed emozioni ai tifosi italiani, l’ultima due sere fa nella semifinale vinta 3-0 contro la Turchia: in tanti oggi si fermeranno, quasi come se fosse una partita della nazionale di calcio, per seguire la partita in tv o sui tablet, magari sotto l’ombrellone.
Dopo l’oro di Nicolò Martinenghi la provincia di Varese sposta il suo tifo da Azzate ad Albizzate, questione di pochi chilometri, per tentare un bis d’oro mai riuscito nelle precedenti edizioni dei Giochi. Ci prova Cate che come Tete, del resto, è una predestinata.
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