IL BRIVIDO DEL TRASLOCO
Tiromancino, la voglia di cambiare con le note
Federico Zampaglione unisce tradizione e innovazione nell’ultimo album

Chi si è ritrovato spesso a cambiare abitazione l’ha provato varie volte. Lascia nella vecchia casa un pezzo di sé, ma pianifica anche un futuro tra le nuove mura che lo accoglieranno. È questa situazione quella a cui fa riferimento l’ultimo album dei Tiromancino, Ho cambiato tante case. La supervisione artistica di Federico Zampaglione, mente, volto e factotum del progetto, ha voluto unire l’omaggio delle origini alle nuove proposte, tradizione e innovazione, ricordo e avvenire, uscendo dai contesti più scontati del pop. Visita diverse case, dunque, e tutte con la solita accorta ricercatezza. Quella che distingue la band romana da ormai trent’anni.
«Il brivido del trasloco, della sperimentazione, dell’adattamento a nuove realtà è sempre stato uno dei motori più importanti per me – dice Zampaglione, che oltre a essere cantautore è da anni impegnato come regista cinematografico –. Non amo rimanere nella comfort zone, ma un po’ per passione, un po’ per curiosità, un po’ per sfida con me stesso, mi piace sempre muovermi all’interno dei generi musicali. Tutte le notti ascolto musica: metto dei dischi che mi mettono in uno stato d’animo di pace, di tranquillità, di serenità e mi addormento sempre con loro. Posso passare da Leonard Cohen a J.J. Cale, da un disco di Battiato ai Beatles o sentirmi nuove cose della scena romana, per esempio Gazzelle. Tutte le notti ascolto un disco diverso e quando mi sveglio un po’ di questa musica è rimasta, si è sedimentata in modo inconscio dentro di me. Per questo mi piace sempre portare elementi di altra natura all’interno del pop, altrimenti quel mondo mi risulta un po’ stretto». Infatti l’ascolto dell’album rivela un’affettuosa influenza blues, primo amore di Zampaglione, in particolare nel tributo a Roberto Ciotti rappresentato da Testaccio Blues, così come molte sono le collaborazioni con i nuovi cantautori indie: «Non c’è stato nessun tipo di accordo prestabilito. Ci siamo riconosciuti per le strade di Roma con delle passioni comuni. Loro avevano ascoltato i miei lavori, io i loro e ci siamo riproposti di scrivere qualcosa insieme». E così coautore della title track, «uno strano valzer poi modernizzato da un arrangiamento di elettronica», è Galeffi. Leo Pari firma Avvicinandoti. Franco 126 è ospite in Tu e io ed Er musicista e Gazzelle compare nei crediti del testo di Cerotti. Canzoni, queste ultime due, tratte dal recente film di Zampaglione, Morrison.
Ma i guest non finiscono qui. L’odore del mare vede la partecipazione di Carmen Consoli: «È una canzone dove si parla della vita, di come si trova la forza di reinventarsi. Penso sia uno dei pezzi più intensi dell’album, impreziosito da una voce di una sensibilità unica». C’è anche un cameo internazionale in Questa terra bellissima, brano a tema ecologico che «arriva da un disegno country-western, ha a che fare con la musica di Johnny Cash. L’ho suonato con Alan Clark, il mitico tastierista hall of famer dei Dire Straits, e quindi gli abbiamo dato una pennata di chitarra un po’ knopfleriana».
Tra le altre tracce una dedica al padre, mentore e collaboratore principale dei Tiromancino, e Domenica, di cui è stato lanciato il video diretto da Zampaglione stesso con Claudia Gerini e Carlo Verdone. «Il disco aveva una sua prima stesura, poi si è fermato tutto per la pandemia. Ho sentito il bisogno di scrivere cose nuove e le canzoni più solari sono proprio quelle venute dopo. Ho cercato qualcosa che desse serenità, in contrasto agli accadimenti. Domenica racconta quella quotidianità che a volte può sembrare banale ma che poi si rivela alla base della vita. E l’ho voluta mettere in scena anche nel video, mettendo amici, famigliari, persone che condividono un momento di convivialità nella maniera più semplice ma che oggi ha un sapore più profondo».
Zampaglione confessa che la pubblicazione di un album non è mai un momento facile. Soprattutto in questo caso: «È il disco che in assoluto mi dispiace di più lasciare andare. È stato per me come una sorta di migliore amico che ho tenuto vicino in momenti difficili e che ora va per la sua strada. Dovrà cambiare casa anche lui». A fine febbraio partirà un tour teatrale che unirà musica e altre forme d’arte. Il 18 marzo una data milanese al Teatro Lirico.
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