SI ELEGGONO 16 RAPPRESENTANTI
Provincia di Varese, oggi si vota
Coinvolti 136 comuni: alle urne 1.766 sindaci e consiglieri. I candidati sono 58, 4 le liste e rimarranno in carica due anni (meno se la riforma arriva prima)
L’attesa è tutta e solo per il mondo politico e amministrativo, dal momento che la popolazione non è chiamata alle urne. Né si attendono grandi rivolgimenti negli equilibri politici della Provincia instaurati tre anni fa sotto l’abile “regia civica” del presidente Marco Magrini.
IN ATTESA DELLA RIFORMA
Ma a ben guardare il rinnovo di oggi, domenica 29 settembre, del consiglio provinciale una sua valenza a lungo termine ce l’ha: scaldare i motori in vista del possibile (probabile?) ritorno dell’ente nei ranghi nobili delle amministrazioni di primo livello, quelle cioè che godono di maggiori finanziamenti, che si occupano di un ampio spettro di tematiche, che scuotono gli ambienti della politica anche oltre il territorio e che, appunto, vengono votate direttamente dai cittadini. Come è stato fino al 15 aprile 2008, data dell’ultimo voto popolare prima che la legge Delrio declassasse l’ente in vista di una cancellazione dall’ordinamento statale che invece non c’è stata. Anzi, tanti fra gli stessi sostenitori della Delrio sono passati nelle fila di coloro che hanno sempre combattuto (Lega Nord in prima linea: diamo a Cesare quel ch’è di Cesare) perché s’innestasse la marcia indietro, troppo importante la funzione delle Province nel fare da ponte fra livello comunale e regionale.
INCOGNITA ASTENSIONISMO
Chiamata alle urne fra le 8 e le 20 nel seggio unico in Villa Recalcati; attesi 1766 tra sindaci e consiglieri comunali di 136 Comuni per scegliere fra 58 candidati di 4 liste. Lega e FdI, oggi in minoranza, puntano rispettivamente a 2 e 4 rappresentanti (oggi ne hanno 1 e 3), così come Civici e Democratici (alias Pd e 5Stelle) i 5 attuali, la novità “La Provincia al Centro” a superare quota 3, in questo caso con una certa ambizione di diventare una sorta di “laboratorio politico” capace di guardare al resto del Paese riunendo civici, moderati e popolari. Sullo sfondo incombe però il pericolo astensione, soprattutto nelle realtà più piccole che perciò pesano meno sul risultato finale, tema su cui nelle ultime ore tutti hanno lanciato un appello a non disertare le urne.
Il servizio completo sulla Prealpina di domenica 29 settembre, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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