IL CASO
«Remigration Summit si farà: troveremo una sede»
Dopo il no di Somma Lombardo parla l’organizzatore

È Andrea Ballarati, 23 anni, una delle colonne dell’organizzazione del Remigration Summit che si sarebbe dovuto svolgere in un albergo di Somma Lombardo il prossimo 17 maggio, a fare chiarezza sull’incontro che, al momento, è congelato. Nella serata di venerdì, dall’albergo di Somma (luogo scelto perché funzionale rispetto all’aeroporto di Malpensa) è stato comunicato il passo indietro agli organizzatori dell’evento e alla prefettura. L’organizzazione politica Act, Azione Cultura e Tradizione, in Italia fa capo al comasco Ballarati ed è collegata a Action Radar Europe; il gruppo sta lavorando al fine di trovare un’altra sede per il primo Remigration Summit europeo. Ma sulla data nessuna retromarcia.
Ora cosa accade?
«Occorre fare una premessa: nonostante sia stato scritto molto, sono state date informazioni che non corrispondono alla realtà e c’è parecchia confusione. Sarebbe stato sufficiente ascoltarci e seguire i nostri canali social su Instagram e X, per capire di cosa parliamo e del fatto che non siamo legati ai gruppi varesini Do.Ra (Dodici Raggi) e neppure agli Ultras. Entrando nel merito del Remigration Summit, si tratta di un evento privato. Abbiamo preso un impegno, tante persone hanno pagato un biglietto e si sono organizzate per partecipare arrivando da lontano. È un discorso di fiducia, rispetto e credibilità: noi stiamo lavorando per riorganizzarlo, sono passate meno di 24 ore e ci vuole un momento per rielaborare, valutare il tutto e poter confermare l’evento».
Perché un convegno sulla remigrazione?
«Da qualche tempo in Italia ha iniziato a diffondersi il neologismo remigrazione. Crediamo che sia necessario parlarne aprendo un dibattito politico. C’è confusione e si sono fatte speculazioni, ma il nostro intento è dare un contributo al dibattito attorno a questa parola. Per questo abbiamo scelto di organizzare un summit con relatori qualificati per arrivare a una definizione politica. Un passo avanti: aprire un dibattito democratico per comprendere, definire e applicare la remigrazione nella sfera politica. Di fatto, a nostro avviso, è la risposta al fallimento del multiculturalismo».
Act Italia si colloca nell’arco politico come Nuova Destra, cosa vuol dire?
«Siamo il movimento degli identitari. Premesso che non mi interessa il paradigma della vecchia destra, tantomeno rifarmi al fascismo. Per quanto ci riguarda il dibattito politico è legato all’identità italiana, europea oppure alla identità locali».
Come risponde alle accuse di essere xenofobi? E di essere contro i “non bianchi”?
«Si è creato un pandemonio: ma questo non viene assolutamente da noi, che parliamo di remigrazione e misure adeguate per gli illegali e i criminali, indipendentemente da etnia, religione e colori. Il caos è nato da un messaggio su una delle piattaforme di raccolta fondi su Givesendgo: un donatore tramite account anonimo ha fatto un commento di quel tenore che è stato strumentalizzato».
Avete parlato con il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria, contrario al Remigration Summit?
«No, mai sentito. Ribadisco: il nostro summit era un evento privato in un luogo privato, in mezzo alla Brughiera».
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