ONDE DI VARESE
Sasso Galletto, il mito dell’estate sporcato dagli incivili
Al confine fra Laveno e Castelveccana, è una delle spiagge più note della sponda lombarda del lago Maggiore. Ma nel bosco c’è una discarica
Sulle rive del lago Maggiore, il Sasso Galletto era un piccolo angolo di natura incontaminata, conosciuto da molti bagnanti. Oggi quell’area, situata lungo la Sp69 tra Laveno Mombello e Porto Valtravaglia, è soffocata dal degrado: il bosco che circonda la spiaggetta è stato trasformato in una discarica abusiva a cielo aperto. Chi arriva in zona parcheggia spesso nella piazzola lungo la Provinciale per poi scendere verso il lago. Ma tra la vegetazione della scarpata si nasconde un paesaggio sconvolgente: televisori, elettrodomestici, sacchi neri ricolmi di rifiuti domestici, taniche, vernici, detriti edili e indumenti gettati senza alcuno scrupolo. Non si tratta di spazzatura portata dalle acque, bensì di abbandoni deliberati e ripetuti nel tempo, come dimostra la mescolanza di rifiuti vecchi e nuovi.
Alcuni frequentatori segnalano persino che l’accesso al bosco sarebbe stato in parte liberato, non per la sicurezza dei visitatori, ma per rendere più facile il passaggio a chi intende scaricare illegalmente. Una scelta cinica che rende l’abuso ancora più evidente. Va sottolineato che la spiaggia del Sasso Galletto non rientra tra le aree pubbliche attrezzate né tra quelle private: è un luogo di fatto libero, non gestito, dove però sono ben visibili i cartelli che vietano l’abbandono dei rifiuti. Segnali, tuttavia, che restano ignorati. L’assenza di controlli e videosorveglianza lascia campo libero a chi usa il bosco come discarica, trasformando quello che potrebbe essere un gioiello naturalistico in un simbolo di incuria collettiva.
La richiesta di chi frequenta la zona è chiara: servono bonifica immediata, monitoraggi costanti e sanzioni severe. Il lago Maggiore non può diventare una pattumiera, e il Sasso Galletto non deve essere ricordato come il volto nascosto del degrado.
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