ARTE
Le notti di Nannini

Scandagliare il mistero della notte attraverso il volto silente del paesaggio urbano o dell’edificio sperduto.
È questa l’innovativa proposta del pittore Nicola Nannini (Bologna, 1972) per lo spazio espositivo varesino Punto sull’Arte che s’inaugura sabato 4 maggio.
Il titolo della mostra, «Nowhere», cioè «in nessun posto», chiarisce quanto vuole dirci l’artista con questa nuova serie. Ovvero i luoghi di Nannini, così iperrealisti nel disegno architettonico, non intendono proporsi come cartoline, ma come spazi di universale quotidianità percepita da più punti di vista mediante una pittura capace di creare attraverso sottili artifici pittorici «un cortocircuito tra reale e artificiale, tra dato di fatto e illusione», come osserva la curatrice Alessandra Redaelli.
Non sono certo i «Nonluoghi» dell’antropologo o la città ideale del Rinascimento: sono presenze di una contemporaneità che assomma passato e presente, «insieme sincronico di più visioni e momenti» nelle intenzioni dell’artista.
Palazzi o modeste costruzioni cariche di storie, piazze, vicoli, scalinate e strade dalla prospettiva spinta, angoli e paesaggi che rimandano a visioni reali (come non individuare due punti caratteristici della Città giardino in «Notte, nessuno in giro» e «Notte gialla n. 2»), nelle quali tuttavia si addensa un’atmosfera suggestiva che il fine pittore ottiene inondando lo spazio di tonalità specifiche (l’uso dell’olio gli è d’aiuto) che decretano il tempo meteorologico della notte.
Espansioni e tagli luminosi in cromie calde artificiali qualificano le «notti in giallo», mentre nelle «neve notti» le tonalità fredde si condensano intorno ai bianchi, ai grigi, ai gialli gelidi di neon.
Assente è la figura umana ma non per questo ci è impedito di percepire, nel silenzio assoluto, il battere dei passi dell’artista, nel suo vagare nelle città del mondo e nella «bassa» ferrarese a lui cara, per coglierne fino in fondo l’anima. O immaginare quell’uomo in frac che... buona notte va dicendo ad ogni cosa, ai fanali illuminati, ad un gatto innamorato che randagio se ne va.
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