L’INCHIESTA
Delitto Ravasio, giallo sulla maternità
Disposto accertamento clinico su Adilma, in carcere con l’accusa di omicidio
Quanti misteri si celano dietro Adilma Pereira Carneiro? La procura in questi giorni si sta focalizzando sulla sua capacità a procreare.
FECONDAZIONE IN VITRO
Otto figli noti (ce ne sarebbe un nono ma non compare da nessuna parte), plurime relazioni, compagni deceduti, un marito che accetta qualsiasi compromesso pur di averla e ora spunta un’altra ipotesi, che i gemelli nati nel 2016 sarebbero frutto di una fecondazione in vitro. Gli inquirenti stanno perdendo la testa dietro alle mille pratiche della quarantanovenne accusata dell’omicidio del compagno Fabio Ravasio. Il pubblico ministero Ciro Caramore ha disposto un accertamento medico.
MOVENTE ECONOMICO
Come si combinerebbe il movente economico - la cospicua eredità di Ravasio - con un’inseminazione attribuita a Marcello Trifone? I piccoli portano il suo cognome, Ravasio ne era consapevole e anzi avrebbe collaborato all’alterazione dei loro documenti per farli passare come figli propri. Sembra non esserci nulla di razionale nel comportamento degli indagati e nelle strategie di Adilma: Trifone succube, l’amante Massimo Ferretti infatuato, il compagno Ravasio acquiescente e tutti gli altri esecutori acritici delle sue volontà. Forse la stregoneria luciferiana - la quimbanda - funziona davvero.
NUOVI TESTIMONI
Ieri, mercoledì 4 settembre, in procura gli inquirenti hanno convocato altre persone informate sui fatti, l’intenzione è di andare a fondo del piano di Adilma, per capire se altri amici o parenti ne fossero a conoscenza, per scoprire qualcosa di più sul rapporto che aveva con Fabio Ravasio e per sondare quanti sapessero della sua multisfaccettata vita amorosa. Anche di quella passata, altrettanto misteriosa. L’uomo con cui ebbe il primo figlio venne ammazzato in Brasile vent’anni fa ed è impossibile ricostruire il fatto. Con il padre dei tre gemelli quattordicenni, Michele Della Malva, Adilma ebbe - fino a prova contraria - una storia di grande romanticismo.
UN’ALTRA INDAGINE
Detenuto a Opera dal 1991 per due omicidi, l’uomo era attiguo alla mafia del Gargano e doveva scontare ventinove anni di reclusione. Nei primi anni del 2000 a Opera ci finì anche la brasiliana, presa a Malpensa con 13 chili di cocaina. Si conobbero dietro le sbarre e lì nel 2006 si sposarono. Il primo permesso premio Della Malva lo ebbe nel 2011: quella giornata di libertà, trascorsa in casa con la famiglia fu l’ultima della sua vita. Il pugliese venne stroncato da un infarto e spirò tra le braccia di una delle figlie più grandi di Adilma, Ariane (il cui fidanzato, Fabio Lavezzo, è coinvolto nell’omicidio Ravasio). La casa di Vieste la donna l’avrebbe ereditata da lui. La circostanza, suggestiva e inquietante, non è sfuggita agli investigatori e non stupirebbe se si aprisse un nuovo filone di indagine.
CAPRETTA E CANI
Poi c’è tutto il capitolo sul culto afro-brasiliano di cui Adilma - che è difesa dall’avvocato Edoardo Lorenzo Rossi - era adepta. Riti e cerimonie che, per esempio, impressionavano molto l’amante Ferretti, e quella religione contempla anche orrendi sacrifici animali. Quando i carabinieri di Legnano, il 22 agosto, si presentarono a casa della quarantanovenne, da una stanza sbucò una capretta. E poi ci sono tutti i cani che vivevano nella cascina di via De Gasperi, che ora cercano adozione. Perché erano così tanti e che destino avrebbero avuto se il piano della donna non fosse stato scoperto?
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