TESSILE E TECNOLOGIA
A Gallarate nasce un reggiseno per le astronaute
Il capo, regalato a Samantha Cristoforetti, è il risultato di uno studio accurato

Samantha Cristoforetti è stata la prima a riceverlo in regalo dalle mani di Barbara Cimmino, la cofondatrice di Yamamay, ora vicepresidente di Confindustria. Sì, proprio lei, la prima donna astronauta a far parte degli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea. Perché sorprendersi? Uno dei reggiseni più iconici di casa Yamamay - prima uscita una decina di anni fa con successivo aggiornamento nel 2024 -, si chiama Space.
«È stato concepito per chi va in missione nello spazio ed è fatto tutto in tessuto spacer (e cioè di poliammide più una minima percentuale di elastan), un materiale particolarmente duttile, e lo abbiamo realizzato con un’innovativa tecnologia di maglieria tridimensionale», spiega Anna Paita, responsabile ricerca e sviluppo dell’azienda gallaratese. «Proprio grazie alla struttura tridimensionale del tessuto, questo reggiseno è in grado di garantire un costante flusso d’aria fra l’interno e l’esterno, mantenendo così la pelle fresca e asciutta anche quando fa molto caldo o si fa attività sportiva. Altro aspetto rilevante è la sua perfetta vestibilità. Per raggiungere l’obiettivo, e cioè riuscire a fare in modo che il “bra” riesca a prendere le forme del seno delle nostre clienti, abbiamo effettuato uno studio seguendo le misurazioni antropometriche della popolazione femminile. Uno studio messo a punto in collaborazione con il dipartimento di ingegneria dell’Università della Calabria, che tra l’altro in passato ha collaborato anche con la Nasa».
Va da sé, quella che in casa Yamamay chiamano «la modellazione ergonomica della preformatura delle coppe in materiale spacer» consente il massimo supporto al seno e, soprattutto, di fare a meno del ferretto, rimpiazzato da una struttura di sostegno in rubber, posizionato esternamente sulla coppa, sotto la circonferenza del seno. Quanto alle spalline e alla fascia sottoseno, realizzate con tecnologia ultrapiatta, eliminano infine i punti di pressione, offrendo una vestibilità confortevole per tutto il giorno. Le astronaute, dunque, possono muoversi agilmente e senza fastidi.
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