L’INDAGINE
Giallo di Madonna Regina, risposte dall'autopsia
Disposto l’esame che chiarirà le cause della morte di Luca Torno
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C’è attesa per poter dare l’ultimo addio a Luca Torno, fondatore dell’agenzia di eventi Royal Time. I parenti e i tantissimi amici del 54enne professionista della comunicazione e organizzatore di eventi morto all’alba di domenica nella sua abitazione nel quartiere di Madonna Regina dovranno attendere che venga dissequestrata la salma.
I sequestri e i vicini
Al momento il corpo di Luca resta a disposizione dell’autorità giudiziaria, il pm Martina Melita ha disposto che venga effettuata l’autopsia per fare chiarezza sulle cause della morte. Così come domenica è stata posta sotto sequestro con i sigilli la villetta in cui l’uomo abitava da solo nel quartiere di Madonna Regina. Di certo sono stati acquisiti anche i filmati della videosorveglianza: Torno che viveva da solo e in una zona isolata preferiva infatti avere un sistema di allarme molto sofisticato per sentirsi sicuro. Sentiti anche i vicini di casa per comprendere meglio le abitudini dell’uomo o se avessero notato qualcosa di insolito proprio nella notte di domenica. Sempre grazie all’allarme partito verso le 5 di domenica mattina che si sono precipitati i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, vigili del fuoco e soccorritori. Torno era vivo al loro arrivo, sebbene in forte stato di agitazione. Che fosse preda di una crisi di panico? O la sua era semplice ansia? Non è chiaro neppure se il 54enne avesse preso qualche medicinale, questo era proprio quello che militari e soccorritori stavano cercando di comprendere quando l’uomo è morto nell’abitazione proprio davanti ai loro occhi, inutili le manovre salvavita di fronte a quello che è parso essere un attacco cardiaco fulminante. Per il momento non è possibile comprenderne le cause senza che venga fatto l’esame autoptico e un esame tossicologico che potranno appunto raccontare tutto ciò che al momento non è evidente. Dato che Luca Torno era solo nella sua abitazione, come detto ora sotto sequestro, gli investigatori coordinati dalla pm devono capire se poco prima della morte ci fosse qualcuno e ricostruire le ultime ore di vita del 54enne. Al momento è difficile fare ipotesi, gli accertamenti sono un atto dovuto per quella che è una morte avvolta dal mistero, così come lo stato di agitazione in cui versava al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine.
L’ultima gita al Panperduto
Di sicuro nel pomeriggio era stato a fare una passeggiata alla diga del Panperduto a Somma: aveva postato le immagini sui social, sul profilo Facebook e Instagram, ma nulla è stato pubblicato sulla serata. Potrebbe essere appunto il telefono del professionista a svelare quello che è accaduto nelle ultime ore, le ultime persone che lo avevano sentito e con cui era entrato in contatto. Di certo però la sua morte ha lasciato grande sconcerto e dolore: tutte le persone che avevano avuto a che fare a titolo professionale e amici della sua sfera più intima lo descrivono come un vulcano di idee, professionale e generoso.
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