LETTURE
Il regista di Don Matteo racconta una storia sulle soglie della prigione
Fernando Muraca ha presentato il suo libro “Libero di cadere, liberi di volare” all’oratorio di Cavaria

Una madre che, di colpo, perde due figli: uno uccide l’altro. Le lettere dal carcere, rimandate indietro a una a una. Infine il telegramma: «Lunedì vengo a farti visita». Fernando Muraca, martedì sera – 8 aprile –, all’oratorio di Cavaria con Premezzo è venuto a fare quello che sa fare meglio: raccontare storie che toccano il cuore.
Questo ha fatto il regista “papà” cinematografico di “Don Matteo“, intervenuto in parrocchia ospite del parroco don Giuseppe Pellegatta per presentare il suo ultimo libro “Libero di cadere, liberi di volare”. «Potrei dire le stesse cose in un linguaggio laico», ha precisato. «Se ti lanci nelle relazioni fai una vita ricca. Com’è il mio rapporto con la moglie, il marito, la mamma, la nuora, il genero? Cos’è quel peso che mi porto dentro? Vivere il Vangelo nella quotidianità è una rivoluzione, una rivoluzione pazzesca».
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