NAPOLI
La nave scuola 'Vespucci' dopo tre anni torna nella sua città

(ANSA) - NAPOLI, 13 MAG - È la nave più vetusta della Marina
Militare italiana, essendo nata 94 anni fa nel cantiere navale
di Castellammare di Stabia, ma nonostante l'età mantiene ancora
intatto il suo fascino. Questa mattina la nave scuola 'Amerigo
Vespucci' è tornata nel porto di Napoli dopo aver incrociato al
largo della cittadina stabiese nave Atlante, unità ausiliaria di
supporto logistico varata da pochissimo tempo.
Al comando del capitano di vascello Giuseppe Lai il Vespucci
ha fatto ingresso al molo Beverello dove è stato allestito anche
il 'Villaggio IN Italia' ed è stata accolta dalle autorità
cittadine, da quelle militari e dal prefetto di Napoli, Michele
di Bari. Nel capoluogo campano resterà per quattro giorni e sarà
visitata da tantissime persone. Già oggi erano numerose le
scolaresche presenti.
Duecentocinquanta uomini di equipaggio (che possono superare
anche i 400 quando sono imbarcati gli allievi della prima classe
del ruolo normale dell'Accademia militare di Livorno), il
Vespucci non è solo una nave scuola, ma da tempo è diventata
anche ambasciatrice delle eccellenze italiane nel mondo. Per 20
mesi ha portato in 30 Paesi all'estero la cultura, la storia,
l'innovazione, la gastronomia, la scienza, la ricerca, la
tecnologia e l'industria del nostro Paese.
Per il Vespucci si è trattato di un ritorno a Napoli: è stato
già molte volte in passato nelle acque antistanti il Maschio
Angioino. L'ultima tre anni fa. "Tornare a Napoli è sempre
un'emozione - ha detto con orgoglio il comandante - un'emozione
dettata dai forti legami della nave con la città. Sono molti i
campani e i napoletani imbarcati sul Vespucci ed i natali della
nave sono campani".
Una nave che, ha sottolineato Lai al comando della Vespucci
da circa due anni, "ha sempre qualcosa da insegnare. Nasce per
insegnare innanzitutto agli allievi dell'Accademia. Imparano a
navigare nella maniera più tradizionale, che è quella della
navigazione a vela, ma imparano soprattutto che attraverso il
sacrificio ed il lavoro di gruppo non c'è nulla che non possa
essere fatto e realizzato". Poi, riferendosi alla sua esperienza
personale, ha sottolineato che "è bellissima, ti lascia con il
fiato sospeso. Per me era un sogno diventare ufficiale di Marina
e anche di viaggiare. E poterlo fare da comandante, su una nave
di quasi 100 anni e fare quello che non è un viaggio ma 'il'
viaggio per antonomasia, ovvero il giro del mondo, per un
marinaio è la soddisfazione massima". (ANSA).
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