OPEN STUDIO
Pomodoro e gli anni Settanta: superare la concezione scultorea
A Milano la quarta edizione del ciclo di mostre avviato dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro

Luogo, memoria, visione. Sono queste tre parole le chiavi di lettura, le lenti attraverso le quali lo scultore Arnaldo Pomodoro, scomparso di recente all’età di 99 anni, ha interrogato per oltre cinquant’anni la natura della scultura e il suo rapporto con lo spazio. Attorno a questi concetti ruota la quarta edizione di Open Studio, un ciclo di mostre avviato dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro nel 2022, con lo scopo di offrire al pubblico approfondimenti sul lavoro e sulla vita dell’artista, con il supporto e lo studio di materiali d’archivio, in dialogo con le opere, e soluzioni allestitive che restituiscono gli ambienti ricchi di fascino dello studio dell’artista, che ancora risuona della sua presenza. Open Studio >4 intende analizzare la produzione di Pomodoro dagli anni Settanta, quando, in un momento di bilancio e rinnovamento, l’artista avverte l’urgenza di superare la concezione scultorea dell’oggetto. I suoi progetti (fino agli anni Duemila) cominciano a configurarsi come “luoghi di sculture”, «uno spazio che diventi tutto scultura», nel quale le memorie del passato – personale e collettivo – si intrecciano e generano visioni in continuo divenire. (s.c.)
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