INCASTRATO
Spesa con bancomat rubato. Tradito dalla carta fedeltà
Il furto in una struttura sanitaria a Varese poi la tappa al Tigros di Solbiate. A processo un 41enne
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Non ha resistito alla tentazione dello sconto e ha quindi consegnato alla cassiera del supermercato la propria carta fedeltà. Ma ha pagato la spesa con una tessera bancomat che aveva rubato il giorno prima. E così, incrociando i dati delle due card, i carabinieri sono risaliti facilmente all’autore del reato. Anzi, dei reati, perché l’uomo è stato denunciato sia per furto, sia per indebito utilizzo di carte di pagamento. E adesso è sotto processo in Tribunale a Varese.
La singolare vicenda risale al 2020 e si snoda tra la Città Giardino e Solbiate Arno. Imputato è un varesino di 41 anni, già noto alle forze dell’ordine per i problemi legati alla tossicodipendenza. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 31 ottobre di cinque anni fa il derubato (che si è costituito parte civile con l’avvocato Marco Orrù) era entrato in una struttura sanitaria del capoluogo di provincia con uno zaino in spalla. Ma qualcuno, approfittando di un suo momento di distrazione, infilò la mano nella sacca e rubò il portafoglio che conteneva 70 euro in contanti, oltre ai documenti di identità e al bancomat.
E proprio con questa carta, il giorno successivo, il ladro saldò prima il conto del McDonald’s (18 euro), poi quello del Tigros di Solbiate Arno (17 euro). Ma fu proprio la spesa a tradirlo.
Nel carrello del supermercato, infatti, mise alcuni prodotti con lo sconto riservato ai tesserati, per beneficiare del quale presentò alla cassa la propria carta fedeltà. Di cui rimase quindi traccia sullo scontrino liquidato con il bancomat sottratto a Varese.
Nell’ultima udienza del processo davanti al giudice Davide Alvigini, il difensore dell’imputato, l’avvocato Fabio Rizza, e il legale di parte civile hanno fatto presente di aver raggiunto un accordo per il risarcimento del danno con successiva remissione della querela che porterebbe all’estinzione del reato.
Accordo che però, finora, il quarantunenne, fino a poco tempo fa ospite di una comunità di recupero, non ha rispettato (non ha cioè versato quanto pattuito). Da qui la richiesta di rinvio per cercare di trovare finalmente un’intesa. Se ne riparlerà a ottobre.
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