PALAZZO REALE
Timeless Time: gli scatti iconici di Vincent Peters

Il grande pubblico, dopo decenni di mancata attenzione, pare conferire alla fotografia identica dignità a qualsiasi altra forma d’arte. Tale consapevolezza è stata accresciuta dal fatto che sempre più, gallerie d’arte e istituzioni pubbliche, hanno aperto le porte alle immagini scattate dai maestri della fotografia.
LA MOSTRA
Di quanto siano coinvolgenti i ritratti eseguiti da Vincent Peters in “Timeless Time”, a cura di Alessia Glaviano in corso a Palazzo Reale a Milano, lo si comprende al termine del percorso espositivo, poiché sale la tentazione di ripercorrere le dodici stanze dell’Appartamento dei Principi dove di spazio in spazio scorrono i novanta ritratti eseguiti dal fotografo tedesco tra il 2001 e il 2021. È un bianco e nero sublime; i grigi contornano delicatamente le fisionomie dei corpi creando tutt’attorno intense sfumature spaziali. Liberati dalla rigida staticità classica le silhouette delle modelle misurano la loro sinuosità con ambienti urbani, interni animati da arredi classici, o in aperta competizione con la glacialità di componenti meccanici. A rubare la scena sono i divi del cinema, tra tutti Vincent Cassel e Monica Bellucci. L’espressività spigolosa dell’attore francese, resa intensa dai ritratti di Peters, porta i suoi sguardi a perdersi oltre lo spazio della cornice. Altresì la mediterranea dolcezza di Monica Bellucci viene colta in due momenti di silente intimità: la maternità attesa e quella vissuta, mentre tutt’attorno il mondo della celluloide prosegue la sua sfilata presentando figure appartenenti all’immaginario collettivo quali Cameron Diaz, Matt Dillon, Laetitia Casta, Michael Fassbender, Penelope Cruz sino ad un istrionico John Malkovic, in una immagine profondamente assorto, in un’altra riprodotto più volte in un singolo fotogramma.
L’ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE
Ad accompagnare i visitatori di sala in sala concorre una calibrata colonna sonora che va dalle melodie di Ennio Morricone, alla suadente voce di Jeri Southern, dal Love Theme di Blade Runner di Vangelis, sino all’inconfondibile voce di Frank Sinatra. Gli anni passano, ma le modulazioni tonali di “The Voice” rimangono inossidabili nel tempo, così come le leggende che animano la vita dei divi.
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