ARTE
La misteriosa enciclopedia di un visionario
Il Codex Seraphinianus è opera dell’artista Luigi Serafini: una settantina di pezzi il cui nucleo principale sono i disegni preparatori

Due grossi volumi rilegati in seta nera con caratteri impressi in oro in copertina. Oltre 350 pagine e mille disegni. Due anni di lavoro per inventare una sorta di enciclopedia che attraversa tutti i campi dello scibile, dalla zoologia alla botanica, dalla mineralogia all'etnografia, dalla fisica alla tecnologia, presentandoli in chiave utopica e fantastica: uomini tenaglia, amanti-coccodrillo, uova che volano, alberi capovolti, meravigliosi disegni accompagnati da testi scritti con una lingua che non esiste, chiarissima ma incomprensibile. Questo codice miniato fantastico e misterioso, noto come Codex Seraphinianus, dal nome del suo autore, Luigi Serafini, è «l’enciclopedia di un visionario», secondo le parole di Italo Calvino, pubblicato da un altro visionario, Francesco Maria Ricci, nel 1981. Da questa data Serafini considera il suo percorso artistico, individuandola come uno spartiacque tra l’epoca pre-Codex e post-Codex. Con questa suddivisione lo inseguiamo tra le sale espositive del Labirinto della Masone, per una personale in occasione dei dieci anni dall’ideazione del labirinto stesso. Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno è dunque un viaggio, che conduce dall’artista con le sue opere all’uomo e ai suoi aspetti più intimi, avendo come filo rosso alcuni simboli enunciati nel titolo. Ecco allora le opere realizzate prima del 1981, tra cui la prima in assoluto dedicata alla casa di famiglia a Pedaso nelle Marche, luogo che, sostiene Serafini, ha segnato profondamente il suo immaginario estetico e poetico. Il codex, ammirato e amato oltre che da Calvino da registi sognatori come Federico Fellini e Tim Burton, viene presentato con un allestimento immersivo, curato da Maddalena Casalis in collaborazione con Luigi Serafini stesso, facendo entrare il visitatore nelle tavole che lo costituiscono, accostate a sculture che portano nel mondo tridimensionale le visioni di quelle pagine. Chiudono il progetto alcuni esempi di quel che è stato il post-Codex tra sculture, dipinti e fotografie. Si potrà vivere inoltre l’esperienza di entrare nella casa romana dell’artista, la Domus Seraphiniana, che proprio in questi mesi è al centro dell’attenzione pubblica perché rischia drammaticamente di scomparire. Una casa-studio vicino al Pantheon, stracolma di dipinti, sculture e oggetti, coloratissima: il rosso, il bianco e il giallo fanno da padroni nelle stanze dell’architetto, designer, scenografo e pittore che, da sempre, rifiuta etichette e convenzioni.
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