L’ANNUNCIO
Crisi Beko: il 20 novembre secondo round a Roma
Azienda e sindacati convocati al Mimit dal ministro Urso. Attesa per il piano industriale. Mozione del sindaco a Varese
Il secondo round a Roma per conoscere quale sarà il futuro degli stabilimenti di Cassinetta di Beko Europe il prossimo 20 novembre. La comunicazione ufficiale è arrivata a tutti gli attori in gioco nelle stesse modalità dell’incontro della scorsa settimana, giovedì 7. Azienda e sindacati sono convocati al Ministero dell’Industria e del Made in Italy dal ministro Adolfo Urso che presiederà il tavolo di confronto.
Beko Europe è chiamata a dettagliare il piano industriale e a specificare quali investimenti intenda portare avanti per confermare la propria presenza sul territorio italiano ed evitare chiusure di fabbriche. È ormai assodato che la produzione del freddo di Cassinetta con i suoi 900 dipendenti è tra quelle maggiormente a rischio.
PD VARESE: «È LEGA CONTRO LEGA»
«Giorgetti e il Governo se ne fregano dei poli produttivi italiani: dopo 70 anni, lo stabilimento chiude proprio mentre c’è un varesotto come ministro dell’economia. Se in ballo non ci fossero le vite di 2200 famiglie di Varese e provincia, farebbe quasi sorridere che, dopo 70 anni di vita in Italia, la produzione a Cassinetta di Biandronno cessi proprio mentre il varesotto Giorgetti è ministro. Proprio lui, che ha fatto della difesa delle aziende nostrane il suo baluardo politico, fin dagli esordi», scrivono in un comunicato la segretaria del Partito democratico di Varese, Manuela Lozza, e il delegato al Lavoro, Sergio Gaudio.
«Sorridere fa anche il battibecco a distanza fra il citato ministro e il sindaco di Biandronno Massimo Porotti, pure lui, come ci tiene a ricordare, militante della prima ora. Il primo cittadino del Comune che ospita Beko continua (a parole!) a ribadire la sua fiducia nei confronti del Governo, tirando in ballo anche il leader del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini che dovrebbe arrivare a portare non si capisce quale aiuto salvifico, ma dietro le parole sono chiari la preoccupazione e il pessimismo, perché questo Governo a difendere i poli produttivi italiani proprio non ci pensa! E pessimisti siamo anche noi del PD! Perché a questa difesa dell'italianità sbandierata dal Governo Meloni non ci abbiamo mai creduto. E abbiamo fatto bene, visto che proprio in provincia di Varese, proprio a casa del ministro Giorgetti, non c'è nessuna tutela per i lavoratori/trici che da anni qui si guadagnano il pane, né alcuna cura per l’indotto che da questi poli produttivi deriva e che influisce pesantemente proprio sul territorio a Giorgetti tanto caro».
«Anche noi, come il sindaco di Biandronno, pensiamo che la produzione dovrebbe rimanere qui, dove le maestranze sono esperte e abili. Ma se l'azienda è cieca e pensa solo al profitto, è ruolo della politica tutelare i lavoratori e le lavoratrici. Giorgetti dall'alto del suo ministero avrebbe tutte le armi per condurre questa battaglia e invece i gemiti che arrivano dai suoi concittadini/e sono rimasti sempre inascoltati. Il PD di Varese sarà costantemente accanto ai/alle dipendenti di Beko e ai sindacati, nella loro battaglia perché l’azienda rispetti i diritti e la dignità e la produzione resti sul nostro territorio e dimostreremo questo impegno concreto in tutte le sedi».
MOZIONE IN CONSIGLIO A VARESE
Una mozione urgente che verrà discussa e votata nel Consiglio comunale di venerdì 15 ottobre sulla questione appunto della Beko. È stata presentata dallo stesso indaco, Davide Galimberti. E chiede all’assemblea e alla giunta di farsi promotrici di iniziative affinché «vengano preservati tutti i posti di lavoro, il tessuto economico e produttivo e il grande indotto derivato dallo stabilimento», «vengano mantenuti i volumi delle produzioni nelle fabbriche dei frigoriferi, dei forni e dei microonde di Cassinetta», si «valuti la possibilità di realizzare una Zes, Zona economica speciale dedicata al nostro territorio e alle industrie che qui lavorano, favorendo quindi una giusta competitività territoriale», e si «valuti la possibilità di introdurre forti incentivi sul prodotto frigoriferi di cui l’Italia, e la provincia di Varese, è grande produttrice nonché sui costi energetici dei distretti produttivi come quello della provincia di Varese, applicando riduzioni sui costi energetici degli stabilimenti produttivi».
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