LOTTA ALLO SPACCIO
Droga a Busto Arsizio, sequestrati oltre sei chilogrammi
Sei arresti in due distinte indagini di polizia e carabinieri
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Se c’è una cosa che a Busto non manca è la droga. Lo dicono i due sequestri di stupefacenti che polizia e carabinieri, in due operazioni distinte, hanno messo a segno tra la vigilia di Natale e Santo Stefano.
Il colpo più grosso è toccato alla squadra investigativa del commissariato: tre arresti e sei chili tra cocaina, hashish ed eroina sottratti a un mercato che non conosce mai flessioni. È stata una fonte confidenziale a segnalare l’attività di un marocchino che viveva a Somma Lombardo. Da rapidi accertamenti gli agenti hanno capito di chi si trattasse perché il quarantaduenne ha moltissimi precedenti e una condanna a otto anni di reclusione diventata definitiva e notificata nel momento dell’arresto. Così gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Francesca Parola, hanno iniziato a tenerlo d’occhio e l’altra sera l’hanno fermato mentre era in macchina con la sua fidanzata (italiana ventottenne) e un connazionale. Nello zaino del quarantaduenne i poliziotti hanno trovato due chili di stupefacente, la perquisizione dell’appartamento di Somma, dove viveva la coppia, ha permesso di rinvenire tutto il resto della sostanza. I tre sono stati interrogati ieri dal gip Stefano Colombo: il quarantaduenne - difeso da Giovanni Pignataro, avvocato anche della ragazza - ha sollevato da ogni responsabilità la convivente. «Lei non c’entra niente, ci dà solo dei passaggi», ha spiegato e certo la ventottenne non l’ha smentito. L’amico marocchino, assistito da Massimiliano D’Alessio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. I magrebini restano in carcere (il quarantaduenne ci sarebbe comunque finito in forza della condanna irrevocabile), alla donna è stato invece applicato l’obbligo di firma.
L’OPERAZIONE DEI CARABINIERI
Altri tre marocchini sono invece stati arrestati dai carabinieri di Busto, coordinati dal pubblico ministero Ciro Caramore: anche in questo caso l’indagine è nata dalla soffiata di un informatore. I militari li hanno monitorati per qualche giorno e alla fine li hanno fermati in territorio di Vanzaghello con 180 grammi di cocaina, un bilancino e oltre 5mila euro. Quando gli spacciatori - che risiedono a Busto - si sono accorti di avere gli investigatori alle calcagna, hanno cercato di liberarsi della droga infilandola in due paia di calzini e gettandola dal finestrino. Al gip Colombo il più giovane - difeso da Fiorella Ceriotti - ha detto di essere estraneo al traffico di stupefacenti pur sapendo che gli amici fossero pusher. Gli altri due, assistiti da Giordano Dagrada, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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