MUSEO DIOCESANO MARTINI
La bellezza dei 130 scatti di Doisneau

Il bacio tra due fidanzati davanti al municipio di Parigi è una delle fotografie più celebri di sempre. Uno scatto rubato, apparentemente. In realtà, come confessò l’autore Robert Doisneau (1912-1994), fu costruito grazie a due attori. Era il desiderio di spiegare lo stato d’animo di un momento collettivo, la fine della guerra e la speranza in un nuovo inizio. «La mia militanza è la fotografia, perché l’occhio è di tutti, l’occhio è lo strumento dei poveri».
LA MOSTRA
Il suo racconto per immagini è presentato al museo diocesano di Milano attraverso 130 fotografie in bianco e nero, tutte provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, nell’immediata periferia sud di Parigi. La mostra, curata da Gabriel Bauret, rivela oltre cinquant’anni di carriera di Doisneau, considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada.
PARIGI NEGLI SCATTI DELL’ARTISTA
Con la sua macchinetta imperfetta e le istruzioni che gli dava il suo mentore, lo scultore-fotografo André Vigneau, Doisneau catturava storie minime, raccolte tra le strade e i vicoli di Parigi, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica, la moda, gli amici artisti, scrittori e poeti; non solo il compagno di scorribande Jacques Prévert, ma anche Malraux, Tinguely, Picasso, Léger e Giacometti. Il suo sguardo meravigliato ha saputo tradurre i gesti, i desideri e le emozioni dell’umanità del dopoguerra, fissando col suo obiettivo l’immagine di una città ormai scomparsa.
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