AL MANZONI DI MILANO
Luca Argentero dà voce a Bonatti, Tomba e Malabrocca
Tre ritratti racchiusi in un’unica narrazione

Tre ritratti per un’unica narrazione che dalla parola “impossibile” diventa una promessa per affrontare, prima o poi, con successo qualcosa che ancora non è riuscito. Con È questa la vita che sognavo da bambino?, scritto con Gianni Corsi ed Edoardo Leo, che ne cura anche la regia, Luca Argentero (foto di Angelo Redaelli) racconta dall’8 al 10 ottobre al Manzoni di Milano tre storie che sanno di sport, di natura e coraggio: quelle di Walter Bonatti, Alberto Tomba e il forse meno conosciuto Luisin Malabrocca, che del suo essere prima maglia nera del ciclismo ha fatto una sua caratteristica che l’ha portato a essere amato dalla gente. Tre personaggi diversi, ma tutti, appunto, amati, ricordati e con vite e imprese straordinarie. Tre storie che sul palco Argentero intreccia con sue immagini anche da bambino parlando della quotidianità di ciascuno che diventa altrettanto straordinaria quando quel termine, “impossibile”, viene superato. Fosse anche solo per affrontare una salita con lo skate. E così Bonatti, Tomba e Malabrocca vengono raccontati non solo dal punto di vista sociale e nella loro immagine pubblica, ma anche nella loro dimensione umana, rapportata al tempo in cui vivono.
© Riproduzione Riservata