DA VEDERE
Zeno e Troiano, «I soliti ignoti»

Era il 1958 quando Mario Monicelli diresse un film che è considerato uno dei capolavori del cinema italiano e che per la critica segnò la nascita di un nuovo genere che sarà chiamato «commedia all’italiana». Con tra gli interpreti Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò e Claudia Cardinale, «I soliti ignoti» rappresenta una pietra miliare nella cinematografia italiana. E nell’adattamento di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli, con la regia di Vinicio Marchioni arriva nella sua prima versione teatrale al Manzoni di Milano dall’8 al 20 febbraio, portando sul palco Giuseppe Zeno e Fabio Troiano.
Accanto a loro, Paolo Giovannucci, Salvatore Caruso, Vito Facciolla, Antonio Grosso, Ivano Schiavi e Marilena Anniballi. Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri ci riportano nell’Italia del dopoguerra, povera e vitale al tempo stesso, con un adattamento che è fedele alla sceneggiatura originale e che non rinuncia a trovate di scrittura e regia per rendere vicina quell’epoca. «Ci sono dei film che segnano la nostra vita e «I soliti Ignoti» per me è uno di questi - scrive Marchioni nelle note di regia -. L’idea di curare l’adattamento teatrale del film mi ha immediatamente conquistato. È una storia che ci parla del presente immergendoci nel passato. La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia».
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