A LEGNANO
Rugby Sound, dal Punk(reas) al rap
Grande successo nella serata di giovedì. Stasera si prosegue con i Cypress Hill
Ore 22.56: con quattro minuti di anticipo la cassa e il basso dei Punkreas iniziano a dettare la dura legge del punk rock sul palco del Rugby Sound. Il pubblico è caldo nella lunga notte del punk legnanese e non bastano poche gocce di pioggia a fermare l’onda di mani, tatuaggi e borchie che non aspettava altro che tornare a saltare con I musicisti di casa nostra. Adesso è Rugby Sound, quello di ieri e soprattutto quello di domani. E via che si poga: dopo l’adrenalina sparsa tra gli oltre ottomila presenti da Derozer e Vallanzaska la scena del Rugby Sound Festival è ritornata tutta dei Punkreas. Stasera, invece, andrà in scena una serata a tutto rap. Rap fatto da gente cresciuta nel mito di «maestri della cerimonia e della rima» del calibro di Public Enemy. Come i mitici, Cypress Hill da Los Angeles, in concerto allIsola del Castello dalle 21.45. Gente esplosa nei primissimi anni Novanta che vanta parecchi primati. Uno per tutti aver contribuito a sdoganare il concetto del rap in spagnolo nel mercato americano. Oggi il latin urban è un fenomeno globale e tra i generi più ascoltati al mondo, ma all’epoca in cui sono esplosi i Cypress Hill se ne sapeva poco o niente. Certo, il rap e i suoi derivati (in primis, la trap) sono roba da «ggg...iovani». Ma se vi fermate un attimo a riflettere sulla storia dell’hip-hop, scoprirete che prima delle star di oggi, ci sono stati rapper che hanno tutti superato la cinquantina e i Cypress Hill sono tra questi e meritano massimo rispetto. Ai loro tempi il rap era una forma d’arte. Oggi la tecnica, il flow, l’incastro delle rime sembrano quasi superflui. Sppesso ci si limita a mugugnare qualcosa di vagamente melodico, mentre l’immaginario è limitato alla triade auto-soldi-donne come se fossero oggetti. Nei primi Anni Novanta era diverso anche il rap italiano. Onda Rossa, Isola Posse, 99 Posse: il rap italiano è nato nei centri sociali. Cantava di rabbia e rivoluzione. Come ha ricordato di recente Militant A, leader degli Assalti Frontali, la storica crew romana chiamata a esibirsi al Rugby Soundprima dei Cypress Hill, lui voleva fare davvero la rivoluzione con le sue canzoni rap. Prima come voce del collettivo Onda Rossa Posse, il primo gruppo hip hop a pubblicare un disco rap cantato in italiano - Batti il tuo tempo - e poi con gli Assalti Frontali. Militant A e compagni stati i primi a introdurre nell’hip hop la lingua italiana (fra l’altro, dando valore e peso a ogni singola parola) e la militanza politica, incarnando alla perfezione lo spirito di quel tempo. Ospiti degli Assalti Frontali, al microfono dalle 20.15, saranno anche Esa, voce della storica crew di Varese degli Otierre, e Inoki Ness.
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